Forte Marghera e Torre di Mestre fra i tesori di Alberto Toso Fei

Ci sono anche la Torre di Mestre e la storia di Forte Marghera quale baluardo di libertà fra i 101 tesori nascosti di Venezia, il più recente volume pubblicato dallo scrittore veneziano Alberto Toso Fei per Newton Compton.

In un estratto del capitolo (nr.99) che pubblico su sua gentile concessione, il racconto di come una volta la “vera Marghera” fosse all’interno della fortezza.

Entrata di Forte Marghera, foto di Alessandro Zanchini www.comune.venezia.it

…Forte Marghera, che si trova circondato di canali – ai margini della laguna verso Mestre – ed è indistricabilmente legato alla storia più recente della città, per essere stato per quasi un anno fulcro della resistenza veneziana contro l’Impero austro-ungarico, al tempo dei moti del 1848-49.
Tra le sue mura, falcidiate dalle artiglierie austriache, persero la vita veneziani così come veneti dell’entroterra, accorsi a difendere la riconquistata libertà: con loro combatterono e morirono centinaia di dalmati, svizzeri, soldati pontifici e napoletani (questi ultimi in gran parte volontari), tutti uniti nella lotta comune contro il giogo imperiale. Anche un battaglione ungherese trovò dislocamento in laguna, in quei giorni in cui l’Italia doveva ancora nascere.“…

Veduta aerea di Forte Marghera, foto di Andrea Grigoletto da www.albumdivenezia.it

“…fu costruito in più riprese dopo la caduta della Serenissima da francesi e austriaci, e fa parte di una serie di fortificazioni in gran parte ancora esistenti che costituiscono il Campo Trincerato di Mestre. Sorge laddove fin dal XII secolo si trovava un borgo prospiciente la laguna verso Venezia, che fungeva da punto di interscambio per merci e persone dirette nella città lagunare o provenienti da essa: Marin Sanudo, diarista dei primi decenni del Cinquecento, racconta che nel 1506 vi risiedettero a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro l’arcivescovo principe elettore di Treviri, ambasciatore imperiale, e l’ambasciatore del re d’Ungheria. All’interno del Forte vi è ancora un ponte, costruito nel 1589, che originariamente stava fra le case del borgo.
Fu a seguito dell’edificazione del Forte che l’abitato, e con lui il nome Marghera (da Malghera o Margera, ovvero laddove stavano le acque) si spostò più internamente e più a nord, divenendo nei secoli successivi uno dei più imponenti poli industriali d’Italia.“…

Alberto Toso Fei

Esperto di storia veneziana e di misteri

www.albertotosofei.it