La prima vittima USA in Italia della Grande Guerra è sepolta a Mestre
Gli mancava meno di un mese per compiere 19 anni. Richard Cutts Fairfield non era nemmeno uno dei tanti giovani soldati statunitensi inviati in Europa per tentare di porre fine alla Grande Guerra che stava decimando il vecchio continente da quasi quattro anni. Lui era un volontario che, quando l’America non era ancora entrata nel conflitto bellico, decise di partire volontario arruolandosi nel Corpo di soccorso Wynne-Bevan della Croce Rossa britannica
Il suo nome è negli annali perchè il giovane Richard fu il primo americano a morire sul suolo italiano. Le sue spoglie sono tuttora conservate nel cimitero di Mestre, perchè proprio qui fu ferito a morte il 26 gennaio 1918.
Quel giorno la città fu sottoposta ad un pesante raid aereo che provocò vittime e feriti fra la popolazione civile. Cutts Fairfield aveva l’incarico di guidare le ambulanze. In quella giornata di bombardamenti avrebbe potuto restare al sicuro presso un’ospedale da campo della periferia dove prestava servizio. Invece decise, assieme al suo commilitone William Platt, di seguire l’ambulanza in sella ad un ciclomotore per poter aiutare le eventuali vittime.
Proprio mentre stavano raggiungendo l’ospedale mestrino il bombardamento colpì anche loro. Per Richard e William non vi fu nulla da fare. Nel cimitero cittadino fu eretto un cippo che ricorda il fatto e perpetua la memoria di questi coraggiosi ragazzi.
Anche questa storia è in parte raccolta in un volume edito dal Centro Studi Storici di Mestre, realizzato da Gianni Ferruzzi con la collaborazione del presidente dell’associazione, Roberto Stevanato. Il libro è intitolato “Il Cimitero di Mestre a 200 anni dalla fondazione” http://www.gruppoveritas.it/sites/default/files/pubblicazioni/guida%20completa%20cimitero%20mestre%20%28per%20sito%29.pdf
Ma ci sono altre tracce per saperne di più sulla vicenda di Richard Cutts Fairfield:
Il sito delle vittime USA 1914-18 www.findagrave.com
http://www.findagrave.com/cgi-bin/fg.cgi?page=gr&GRid=64311689
La ricostruzione di Flavio Faggian per www.cimeetrincee.it
http://www.cimeetrincee.it/cutts.htm
E quella di Harvard Crimson
http://www.thecrimson.com/article/1918/1/31/ambulancier-killed-in-italy-pa-cablegram/
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